Feudi del Pisciotto

Feudi del Pisciotto, in passato uno dei più grandi feudi della Sicilia, è nel cuore dell’isola, a pochi km da Piazza Armerina e Caltagirone, da Ragusa e Noto. Le nuove vigne, 44 ettari dei 150 totali,sono state piantate a partire dal 2002 a circa 250 metri d’altezza e a 7 km dal mare. Della cantina fanno parte un nuovo edificio, cuore produttivo capace di vinificare fino a 10.000 ettolitri, l’antico Baglio risalente al 1700 e, perfettamente restaurato, il più grande Palmento della Sicilia, dal latino paumentum, riferito all’atto di pigiare l’uva, in vasche che poi lasciano scendere il mosto per caduta. Era così che vinificavano i greci e i romani e il metodo per caduta del mosto, ora nei tini d’acciaio, è ritornato a essere il migliore, non violentando le bucce con le pompe a pressione.
A differenza della Toscana e del Piemonte, la Sicilia si è affermata solo negli ultimi anni come terra di grandi vini. Eppure proprio la Sicilia è la regione che i Greci e i Romani chiamavano Enotria in virtù della sua celebrata vocazione per la coltura della vite. E in effetti il clima e i suoli di quest’isola sono garanzia di qualità, oltre che di quantità. Il punto è che per tanto, forse troppo tempo, è stata la seconda a prevalere sulla prima negli interessi di produttori anche stranieri e i vini siciliani hanno a lungo concorso, insieme a tanti altri vini del Sud d’Italia che venivano venduti sfusi in modo più o meno trasparente, a sanare le periodiche carenze produttive dei vini del Centro e del Nord, della Francia e di altri Paesi, specie durante le annate cattive.
Negli ultimi anni, tuttavia, grazie in primis al lavoro pionieristico di alcune grandi famiglie di agricoltori siciliani così come a quello di istituzioni quali l’Istituto Regionale della Vite e del Vino, la vitivinicoltura dell’isola ha scoperto un vero e proprio rinascimento, culturale prima ancora che produttivo, fatto di grandi investimenti sulla capacità di questa terra di poter produrre vini di livello internazionale. In questo nuovo movimento di rinascita siciliana, Feudi del Pisciotto, la prima azienda siciliana del gruppo Dcc (di cui fanno parte anche Castellare di Castellina e Rocca di Frassinello in Toscana e Gurra di Mare sempre in Sicilia), sta dando il suo grande contributo.

Feudi del Pisciotto, in passato uno dei più grandi feudi della Sicilia, è nel cuore dell’isola, a pochi km da Piazza Armerina e Caltagirone, da Ragusa e Noto. Le nuove vigne, 44 ettari dei 150 totali,sono state piantate a partire dal 2002 a circa 250 metri d’altezza e a 7 km dal mare. Della cantina fanno parte un nuovo edificio, cuore produttivo capace di vinificare fino a 10.000 ettolitri, l’antico Baglio risalente al 1700 e, perfettamente restaurato, il più grande Palmento della Sicilia, dal latino paumentum, riferito all’atto di pigiare l’uva, in vasche che poi lasciano scendere il mosto per caduta. Era così che vinificavano i greci e i romani e il metodo per caduta del mosto, ora nei tini d’acciaio, è ritornato a essere il migliore, non violentando le bucce con le pompe a pressione.
A differenza della Toscana e del Piemonte, la Sicilia si è affermata solo negli ultimi anni come terra di grandi vini. Eppure proprio la Sicilia è la regione che i Greci e i Romani chiamavano Enotria in virtù della sua celebrata vocazione per la coltura della vite. E in effetti il clima e i suoli di quest’isola sono garanzia di qualità, oltre che di quantità. Il punto è che per tanto, forse troppo tempo, è stata la seconda a prevalere sulla prima negli interessi di produttori anche stranieri e i vini siciliani hanno a lungo concorso, insieme a tanti altri vini del Sud d’Italia che venivano venduti sfusi in modo più o meno trasparente, a sanare le periodiche carenze produttive dei vini del Centro e del Nord, della Francia e di altri Paesi, specie durante le annate cattive.
Negli ultimi anni, tuttavia, grazie in primis al lavoro pionieristico di alcune grandi famiglie di agricoltori siciliani così come a quello di istituzioni quali l’Istituto Regionale della Vite e del Vino, la vitivinicoltura dell’isola ha scoperto un vero e proprio rinascimento, culturale prima ancora che produttivo, fatto di grandi investimenti sulla capacità di questa terra di poter produrre vini di livello internazionale. In questo nuovo movimento di rinascita siciliana, Feudi del Pisciotto, la prima azienda siciliana del gruppo Dcc (di cui fanno parte anche Castellare di Castellina e Rocca di Frassinello in Toscana e Gurra di Mare sempre in Sicilia), sta dando il suo grande contributo.

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Feudi del Pisciotto  Ci sono 5 prodotti.

100% Pinot nero. Nasce da un suggerimento del grande Giacomo Tachis, che ben conosce questo nobile vitigno e le sorprendenti possibilità di esprimersi in Sicilia. 

42,00 €
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Il Cerasuolo di Vittoria è ad oggi l’unica DOCG di Sicilia. Vino di notevole personalità ottenuto dalla vinificazione in rosso delle uve Frappato e Nero d’Avola.

18,00 €
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Questo vino, ricavato scrupolosamente delle migliori selezioni aziendali, esprime in assoluta purezza la straordinaria eleganza e capacità di evolvere nel tempo.

18,00 €
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La Sicilia è una terra dove un po’ tutti i vitigni danno il meglio di sé; il Cabernet acquisisce, in questa terra, caratteristiche di assoluta unicità.

18,00 €
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Giallo paglierino e trasparente, si presenta al naso pieno e fresco, rimandando ai sentori della pesca gialla e dell’ananas. In bocca esprime freschezza, piacevolezza di beva e tenue sapidità.

18,00 €
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